IL METODO
IL METODO
Non mi sono mai accontentata di ciò che apprendevo, finché non trovavo la chiave giusta per sviluppare ciò in cui credevo.
Questo è sempre stato il mio più grande talento, sin da bambina, la mia curiosità mi spinge ancora alla ricerca.
Per questo ho spaziato fra le diverse correnti di lavoro sull’essere umano ed è per questo che posso dire di saper dialogare con molti spazi dentro la persona.
Il mio metodo nasce proprio dalla curiosità, dalle domande, che sono il fulcro del mondo del coaching.
Sempre si parte da una domanda che risponde ad un bisogno.
La prima domanda è sempre cosa ti porta qui, domanda che spesso durante il cammino viene riproposta.
La seconda domanda è dove vorresti andare?
Quale area della tua vita vorresti nutrire ed amplificare?
E da qui parte il percorso, un percorso che segue delle tappe precise, si indaga sulla relazione con i genitori, in particolar modo con i conflitti che possono essere in attività dentro la persona a vari livelli.
Si indagano le emozioni e le sensazioni che la persona vive, rispetto ad un determinato elemento della propria vita e piano piano appaiono sullo schermo della coscienza della persona una serie di elementi di grande valore.
Dall’ombra, dall’inconscio, risalgono dialoghi che non riuscivamo più a sentire, ma che pilotavano segretamente la nostra vita.
La persona entra dentro di sé, con una breve tecnica di coerenza cardiaca, in modo che tutto sia allineato ed il dialogo porti velocemente al fulcro della dinamica da risolvere.
Uso l’arte come strumento di sblocco per attivare il cervello creativo della persona ed è nel modo immaginale che il nostro bambino interiore si rilassa.
Lavoro sulle paure con una serie di tecniche di ipnosi regressiva o con le tecniche di sistemica, ovvero andiamo a rappresentare le paure, per osservare a chi realmente appartengano.
Lavoro sulle paure con una serie di tecniche di ipnosi regressiva o con le tecniche di sistemica, ovvero andiamo a rappresentare le paure, per osservare a chi realmente appartengano.
La componente spirituale è a mio avviso estremamente importante, ovvero uscire dagli attaccamenti umani ed egoici, per vivere un’esperienza di vita più ampia, quella che io definisco un esperienza quantica, un’esperienza di luce, un’esperienza che illumina e ridona notevole qualità all’ essere umano.
Utilizzo tool e strumenti per comprendere il livello di autostima e di autoefficacia, i test servono soltanto come spunto per osservare, dove si è, ma non li uso per certificare nulla, infatti so quanto possano attivare la famosa frase bloccante “io sono fatto così”.
Spesso il percorso spazia anche nell’ambito della formazione, ovvero mi piace aumentare le conoscenze della persona che lavora con me, il coach non è un guru, ma al contrario è una carrozza su cui salire per essere traghettati alla prossima sponda, il coach non si erge, ma affianca la persona, tiene il suo ritmo, a volte fa un passo indietro, in base a quanto la persona è pronta al livello successo.
Amo le tecniche di counselling, che utilizzo nel lavoro sulle emozioni, proprio per aiutare la persona a sbloccare emozioni repressive.
Si parte con la costruzione di un progetto, si costruisce una scala di valori e di bisogni, in modo che la persona possa chiarire dentro di sé le proprie priorità.
Free Lovely Lab è un metodo che abbraccia tanti metodi, perché l’essere umano è un arcobaleno e ha bisogno di tante tecniche diverse per attivare corpo, mente, emozioni, azioni, spirito.
Siamo un complesso mondo di emozioni, di desideri, di campi di energia e di possibilità.Rimanere addormentati a tutto questo potenziale è un vero peccato. La libertà si misura sul grado di consapevolezza e di apertura del cuore.
Questo è il mio metodo, Free Lovely Life, che utilizza diverse tecniche di lavoro sulla persona creando un bagaglio di strumenti che rimarranno anche dopo il percorso.